“Una vita da strega” al Sistina: magico successo

“Una vita da strega”. La recensione della prima dell’8 gennaio 2013
In scena al Teatro Sistina fino al 20 gennaio 2013

In tempi di crisi economica e di spending review anche il musical si adegua. Va in scena così “Una vita da strega”, in prima nazionale al Teatro Sistina fino al 20 gennaio 2013. La scommessa è di riuscire a realizzare una commedia musicale che tagli i costi ma non il divertimento.

E così non ci sono scenografie fantasmagoriche, grandi orchestre dal vivo, nutriti corpi di ballo, effetti speciali, protagonisti dai nomi roboanti.

Quello proposto è una sorta di “spettacolo off, originale, nuovo, diverso dai soliti musical” come ha detto nella conferenza stampa di presentazione  il produttore Simone Martini. Scenografie minimal, solo un trio musicale che accompagna dal vivo nascosto da un velo di tulle.

Al centro dello spettacolo gli attori e non lustrini e paillettes, la musica e non la sua orchestrazione. Si punta sulla qualità, sull’energia, sul feeling, grazie anche alla esperta regia di  Armando Pugliese.

La forza di questo spettacolo è nel cast di attori-cantanti, molto bravi ed affiatati. C’è Bianca Guaccero che sprizza energia da tutti i pori, che è l’anima oltre che la “strega” di questo spettacolo. C’è Francesco Venditti, sornione e tenebroso che, a tratti, ci ricorda Mastroianni.  C’è una grande attrice come Carla Cassola (al suo tredicesimo spettacolo con Pugliese) nei panni di una mamma strega di lungo corso. C’è la coppia di diavolacci punk Alessandro Cremona e Luigi Tabita che danno verve allo spettacolo, e poi i bravi Simone Càstano e Serena Mazzone. A dirigere i musicisti Raffaello Di Pietro che ha anche firmato i 14 brani originali, tutti di grande presa e fischiettabili, proposti dai vari interpreti.

“Una vita da strega” si richiama solo nel nome e nell’idea di partenza alla nota serie americana. Ma è una commedia musicale originale e briosa che racconta la storia di una strega innamorata, che ha super-poteri, pozioni e spray della verità. Dietro la magia c’è però la donna con tutto il suo spessore e la sua complessità (tutte le donne sono un po’ streghe in questo senso) che crede profondamente nell’amore.

La storia è ambientata in un’agenzia pubblicitaria  e si è giocato pure sul doppio piano della magia-persuasione, ponendo in evidenza la critica alla “demenziale induzione al consumismo” (come ha annotato Pugliese nelle note di regia).

Insomma un bello spettacolo per ridere, divertirsi, lasciarsi emozionare. Davvero magico, è il caso di dire.

Claudio Costantino

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