Teatro Sala Umberto: chimica e amore

“The Effect”. La recensione della prima del 17 aprile 2018
In scena al teatro Sala Umberto fino al 29 aprile.

Il regista Silvio Peroni – che, tra l’altro, ha diretto due particolari lavori come “Costellazioni” e “Aliens” – propone ora la rilettura di un testo contemporaneo inglese pluripremiato, “The Effect”. E’ stato scritto dall’autrice inglese Lucy Prebble ed è in scena a Roma alla Sala Umberto fino al 29 aprile 2018.

Due giovani  – cave volontarie, in una clinica, per la sperimentazione di un farmaco antidepressivo – si innamorano. Non riescono a capire però  se ciò che provano è l’effetto dell’aumento della dopamina o delle naturali pulsioni amorose.

Il regista ha voluto dargli, da un lato una suspence cinematografica con titoli e proiezioni video; dall’altro ha scarnificato la scena ( in cui sono presenti solo due lettini medici ed un carrellino con i farmaci). Ciò per focalizzare l’attenzione sugli attori, sulla recitazione, sui dialoghi. Questo è “teatro di parola” che si basa sulla forza espressiva degli interpreti.

In scena i due, la dottoressa che segue il test scientifico, il ricercatore che ha messo a punto il medicinale.

Ci si chiede: quanto c’è di chimico nell’amore? I due giovani, oltre tutto, non sanno che stanno assumendo il farmaco o il placebo. Eppure l’amore cresce e inevitabilmente esplode.

Di spessore anche gli altri due personaggi:  la dottoressa gestisce la sua depressione con l’autocontrollo e non crede nei benefici dei farmaci (quindi vive una contraddizione tra ciò che è e ciò che fa); il ricercatore, ex amante di lei, vive sensi di colpa per aver troncato la storia tra loro due, convinto di aver acuito la malattia della donna.

Il lavoro teatrale è avvincente e coinvolge la platea. Tutto ruota attorno al cervello, quell’organo di un chilo e mezzo che viene mostrato e che controlla tutte le nostre azioni ed emozioni.

Il testo fa comprendere che non ci sono certezze, condizionati dall’inconscio e dal conscio.

Emergono in questo lavoro le teorie della  psicoanalitica freudiana ma anche quelle filosofiche  dell’Io penso di Kant e del relativismo di Schopenhauer. Insomma tanti stimoli per una platea totalmente attratta.

Teatro di parola quindi intimistico ed energico, con una recitazione vibrante, con un coinvolgimento emotivo degli  interpreti che sono totalmente assorbiti da questa rappresentazione.  Al termine del lavoro, gli attori   – Alessandro Federico, Alessia Giangiuliani , Sara Putignano,  Giuseppe Tantillo – si presentano, ai calorosi  applausi della platea, sconvolti e stremati.

Claudio Costantino

About