Brancaccino: mele galeotte per Michela Andreozzi

“L’amore al tempo delle mele”. La recensione della prima del 9 marzo.
In scena al Teatro Brancaccino fino al 12 marzo 2017

Aprendo “Una stanza tutta per lei”  – rassegna teatrale  tutta al femminile al Teatro Brancaccino – Michela Andreozzi con “L’amore al tempo delle mele” (spettacolo diretto da Paola Tiziana Crucinai), porta in scena  verve e nostalgia. Racconta la generazione degli “anta”, cresciuta tra i retaggi degli anni Ottanta ed il vento di libertà dei Novanta (la caduta del muro di Berlino).  Ragazze un po’ carne e un po’ pesce verrebbe da dire.

L’ironia di Michela al Teatro Brancaccino è contagiosa, tocca le corde dell’anima, apre la stura dei ricordi delle coetanee in platea.

L’attrice abbatte subito la barriera tra palco e platea, il suo è un dialogo continuo con gli spettatori. Si rivela divertente e coinvolgente, con una vena comica prorompente.

Michela racconta e canta dal vivo, ricordando l’infanzia, la scuola, la televisione e soprattutto gli amori… Una generazione, la sua, che ha ancora avuto modo di sapere qual era il collegamento tra una biro e una musicassetta e che oggi è pienamente padrona degli strumenti social sul web.

In questo spettacolo il racconto si focalizza sulla scoperta della “mela”. Già la tentazione delle tentazioni dai tempi di Adamo ed Eva, filtrato dalla fortunata pellicola del 1980 “Il tempo delle mele”.

L’amore adolescenziale, la cameretta-rifugio invalicabile, il diario segreto, il telefono dal filo chilometrico per la propria privacy (ricordate lo spot della Sip degli anni Novanta della ragazzina che passava ora al telefono a chiedere: mi ami ma quanto mi ami?), le gite scolastiche, il primo amore…

La generazione “anta”  – davanti allo specchio del teatro – si diverte e ricorda. Grandi risate e qualche lacrimuccia nostalgica.

Claudio Costantino

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