Squackett, la casa dell’incontro di Genesis e Yes

Steve Hackett ha avviato la collaborazione con il bassista degli Yes Chris Squire, che è sfociata nel  progetto “Squackett” (dal mix dei loro cognomi) che ha inciso ora il cd “A life within a day” (Esoteric Antenna).

La recensione.

 

SQUACKETT
When the Heart Rules the Mind
Esoteric Antenna

Steve Hackett – il mitico chitarrista dei Genesis fino al 1977 – non è nuovo alle collaborazioni con i componenti degli Yes (altra band di culto del prog inglese).

Nel 1986 infatti Hackett fondò il supergruppo GTR insieme a Steve Howe (il chitarrista degli Yes), che incise un pregevole disco a due chitarre, che comprendeva anche un brano di grande successo, “When the Heart Rules the Mind“.

Da qualche anno invece Hackett ha avviato la collaborazione con un altro eccezionale componente degli Yes, il bassista Chris Squire, che è sfociata nel  progetto “Squackett” (dal mix dei loro cognomi) che ha inciso ora il cd “A life within a day” (Esoteric Antenna).

Esoteric, l’etichetta inglese di Mark Powell è specializzata nello “scavo archeologico” nei giacimenti musicali del prog britannico ed europeo (italiano compreso) degli anni ’70, portando alla luce tante gemme spesso dimenticate. Ha cominciato però a proporre pure l’attualità, come i nuovi dischi dei Van Der Graaf Generator (“A Grounding in Numbers” dell’anno scorso e “Alt” in uscita quest’anno) e ora l’album  dell’incontro tra Steve Hackett e Chris Squire.

In copertina il nome del progetto scritto come un ideogramma, che dà l’idea di una “casa” in cui la A di Squackett è il tetto. A simboleggiare  la “casa dell’incontro”, della nascita di un nuovo suono. Insomma un qualcosa di solido, di costruttivo, che ha fondamenta in un terreno fertile,(gli anni Settanta)  ma svetta verso l’alto, ha antenne nell’oggi…

Quello di Squackett è un disco intenso, tra armonie vocali alla Yes, canzoni accattivanti, galoppate con il poderoso basso e guizzi chitarristici, brani d’atmosfera, arpeggi di chitarra classica. Un sound godibile che nasce dall’incontro.

Mario Giammetti intitolò il suo libro su Steve Hackett “The Defector” (Edizioni Segno)  il disertore, o meglio il dissidente che non riesce a rimanere fermo ma deve mettersi continuamente in gioco, in progetti diversi, variegati, alla ricerca di stimoli sempre differenti. Questo disco è l’ennesima scommessa del grande disertore che, come titola la title track, vuole vivere ogni volta un’intera vita in un giorno.

Gaetano Menna

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