Prima hollywoodiana per “Il Vizietto” al Sistina

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La cage aux folles – Il vizietto. La recensione della prima del 29 novembre 2011.
In scena al Teatro Sistina fino al 18 dicembre.

Al Teatro Sistina la prima nazionale del 29 novembre, della commedia musicale “La cage aux folles – Il vizietto” diretta da Massimo Romeo Piparo, è una di quelle serate che si ricorderanno a lungo. Via Sistina si presenta transennata e assediata da fotografi che attendono l’arrivo dei due protagonisti: Massimo Ghini e Cesare Bocci. I due attori, truccati e con indosso gli abiti da scena, arrivano al Sistina a bordo di una cabriolet d’epoca, come fossero star hollywoodiane e vengono inondati dai flash dei paparazzi. Dietro i due divi un seguito di alcune drag queen e Dario Ballantini nelle vesti, rigorosamente bianche, dello stilista Valentino. Ghini e Bocci sfilano sul red carpet allestito fino ad entrare nei camerini mentre intanto tanti volti noti del mondo dello spettacolo vanno ad arricchire il parterre delle grandi occasioni.

Inizia lo spettacolo. Gli scintillanti colori degli abiti indossati in scena colpisce immediatamente lo sguardo degli spettatori; le scatenatissime cagelles (ben quattordici) aprono lo spettacolo con i loro balli straordinariamente coreografati da Bill Goodson. Uno spettacolo nello spettacolo; si entra fin da subito nel mondo scintillante del night club La cage aux folles. Alcune drag queen possiedono davvero grandi doti canore, intonando anche dei brani lirici da veri e propri soprano.

Durante la rappresentazione si respira un’aria di varietà che fa tornare indietro nel tempo; un grandissimo contributo è dato dall’orchestra che suona rigorosamente dal vivo.

Una miriade di piume e sfavillanti paillettes invade il teatro. Dalla scena velocemente si passa al backstage con una trovata scenica che mostra il punto di vista delle drag queen mentre si esibiscono e ricevono gli applausi dal pubblico. Il dietro le quinte del locale è un mondo frenetico ben rappresentato dove le drag si preparano, truccano, vestono.  

Trascorrono diversi minuti fino a quando l’attesissimo Massimo Ghini fa la sua apparizione sulla scena. Appena si mostra davanti al pubblico meraviglia immediatamente; interpreta il ruolo di Albin/Zazà, truccato in maniera vistosa, indossa calze autoreggenti e cammina a proprio agio su tacchi di dodici cm. Zazà, la “regina” delle drag queen, intona molteplici brani tra cui anche il famoso Io sono io reso celebre dalla versione dance di Gloria Gaynor (I am what I am) che verrà giustamente ricordata a fine rappresentazione mentre gli attori raccoglieranno gli applausi finali.

Cesare Bocci è un eccezionale Renato; canta, balla accompagna Ghini/Zazà in accattivanti passi a due. È un vero e proprio trascinatore; anima la commedia per quasi tre ore rivestendo il ruolo sensuale di compagno di vita di Albin, quello amorevole di padre che si trova a confrontarsi con il figlio Laurent e con i futuri generi, ed anche quello semi-austero di proprietario del locale La cage aux folles.

Bravissimi anche gli altri protagonisti, in particolare i genitori della promessa sposa di Laurent che hanno saputo caratterizzare in maniera divertente i propri personaggi: Crescenza Guarnieri (nel ruolo di Madame Sant’Ann de Que) e Edoardo Sala (l’onorevole antigay Sant’Ann de Que). In particolare colpisce Crescenza Guarnieri che ironicamente si scatena sul palco quando diventa una frizzante cagelle.

Immancabile, nella rappresentazione, il maggiordomo Jacob, interpretato da un favoloso Russell Russell, che propone alcune delle scene più comiche della commedia avvolto nel suo mini grembiule bianco.

Nella sera della prima ufficiale c’era davvero un parterre ricco di ospiti, che ha accolto con entusiasmo e grandissimi applausi una rappresentazione frizzante e folle, divertente e sfavillante. Si è rivelato davvero uno degli spettacoli-evento della stagione.

 Monica Menna

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