Strade Diverse Festival: in chiusura il musical diretto da Luca Notari

Nella foto: Luca Notari

TEATROSPAZIO DIAMANTE
Strade Diverse Festival
21 gennaio 2024

ONE DAY MORE
studio su Les Miserables
in scena gli allievi e delle allieve del secondo anno della Brancaccio Musical Academy

Ideazione, arrangiamento, regia
Luca Notari
docente di canto della Brancaccio Musical Academy

Nella serata di premiazione di “Strade Diverse Festival” è stato proposto la rappresentazione “One day more” – studio su Les Miserables degli allievi e delle allieve del secondo anno della Brancaccio Musical Academy, ideato, arrangiato e diretto da Luca Notari.

“La scelta è quindi ricaduta su Les Miserables, il musical scritto nel 1980 da Claude-Michel Schönberg (musiche) e Alain Boublil (testi), tratto dal romanzo I miserabili di Victor Hugo.

“Si tratta di un’opera dove la musica racconta già tutto, dove le melodie ci parlano di storie e di emozioni universali– ha spiegato il regista Luca Notari -. Ogni singolo allievo e singola allieva è stato messo a confronto con le proprie emozioni interpretando le canzoni dello spettacolo, per poi condividerle con i compagni e le compagne. Il mio lavoro di arrangiamento è stato quello di crearne poi una versione più corale dove l’emozioni di tutti confluissero in un’unica vera e sola, quella della musica riportandola al suo valore originale, intimo e segreto”.

Lo studio su Les Miserables è nato come sviluppo di un percorso di studi intrapreso con gli allievi del secondo anno della Brancaccio Musical Academy. È stato sviscerato il musical nei suoi aspetti più intimi e profondi, partendo dalla analisi della composizione musicale, cercando di individuare quelle verità che la musica ci racconta.

Perché il racconto è stato affidato alla musica? Perché la musica è l’arte più diretta, più semplice che fa vibrare tutti in maniera distinta e differente. Le emozioni più nascoste, più “nostre” rimangono tali. Solo nostre. Una volta conosciute, vissute e assimilate si passa poi al lavoro dell’attore ovvero di come portare al pubblico quelle emozioni così vere e così nostre che la musica ci suggerisce.

“Abbiamo – ha concluso il regista – unito la parola, il testo, il canto che è un’espressione artistica intangibile, perché parliamo di aria e non possiamo afferrarla né toccarla, ma possiamo farci solo compenetrare dalle emozioni che la composizione e le parole ci suggeriscono”.

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