Teatro Sala Umberto: forbici, follie e risate

“Forbici & Follia”. La recensione.
In scena al Teatro Sala Umberto fino al 15 febbraio 2015

Entrando in platea, al Teatro Sala Umberto, ci si ritrova nel salone di parrucchiere unisex “Forbici & Follia”, che dà il titolo allo spettacolo dell’autore tedesco Paul Portner, il padre del c.d. “teatro della spontaneità” in cui attori e  spettatori collaborano. È proposto nell’allestimento originale americano di Bruce Jordan e Marylin Abrams e la regia è di Marco Rampoldi.

Mentre gli spettatori si accomodano in sala, sul palcoscenico il parrucchiere gay (Roberto Ciufoli) sta finendo di asciugare i capelli ad una cliente del suo salone, poi la shampista  che abita nella periferia estrema di Tor Bella Monaca (Michela Andreozzi) si impegna a mettere ordine e spazzare il locale. Tutto questo mentre si ascoltano le hit di Radio 101.

Quella che sembra una giornata di “ordinaria follia” però viene sconvolta da un delitto il cui colpevole non può che essere uno del personale o dei clienti di “Forbici & Follie”.  Nel salone ci sono i due parrucchieri  e  i clienti (Nini Salerno e Barbara Terrinoni). Ci sono anche altri due strani personaggi (Nino Formicola e Max Pisu) che si scoprirà successivamente che sono due poliziotti.

Inizia quindi l’inchiesta della strana coppia di detective che interrogano gli indiziati ed i testimoni, ovvero gli spettatori . All’inizio il pubblico è un po’ restio; poi, pian piano – grazie all’abilità degli attori – partecipa attivamente al gioco dell’indagine. Ognuno dei sospettati, ma anche i due poliziotti, hanno strani segreti, comportamenti opinabili.

Nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo  Ciufoli e Salerno offrono caffè bollente agli spettatori ed il detective Max Pisu gira in platea, armato di taccuino, a raccogliere  indizi per l‘indagine forniti dagli spettatori. I protagonisti sono bravissimi, improvvisano, coinvolgono, divertono, lavorano pure. Andreozzi si rivela, sempre nell’intervallo, un’ottima parrucchiera, mettendo i bigodini e facendo la messa in piega alla Terrinoni, in modo impeccabile.

Il gioco si fa più spassoso nel secondo tempo con  gli “spettatori-testimoni”  ormai perfettamente a loro agio e pienamente coinvolti. Sul finale dello spettacolo il pubblico è chiamato pure a stabilire chi è il colpevole tra i vari indagati e la commedia ha un finale che, ogni sera,  cambia secondo l’umore della platea.

La pièce si rivela un bel giallo, ricco di humor, in cui si ricostruiscono i movimenti dei vari indiziati, si controllano alibi, borse e cestini  dei rifiuti. Il cast è formidabile, diverte e si diverte, facendo essere questa commedia originale, esilarante ed avvincente.

Claudio Costantino

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