
“Noi Giuda”. La recensione della prima del 14 maggio
In scena al Teatro Parioli Costanzo fino al 18 maggio 2025
Il Teatro Parioli Costanzo ha accolto con grande emozione ed interesse la prima di “Noi Giuda” il 14 maggio, uno spettacolo scritto e diretto da Angelo Longoni e interpretato da Massimo Ghini. Il ritorno di questa pièce al Parioli assume un significato ancora più profondo in questo anno di Giubileo, offrendo una rilettura originale e provocatoria della figura di Giuda.
Massimo Ghini, da solo sul palco, dà voce a un Giuda, stanco della sua reputazione millenaria, che torna ai giorni nostri per raccontare la sua versione dei fatti. Longoni, attraverso il suo testo, esplora le ambiguità e le contraddizioni legate a Giuda, il suo ruolo nel disegno divino e la sua “umanità”.
Il protagonista riesce a incarnare un Giuda ironico e riflessivo, che sfida la platea a riconsiderare l’immagine tradizionale del “traditore”, che è diventata sinonimo di “Giuda”.
Lo spettacolo si trasforma in un’indagine avvincente sulle ambiguità e sulle contraddizioni che circondano la figura dell’apostolo scomodo, che pone domande controverse: “È possibile seguire la volontà divina e, allo stesso tempo, sentirsi colpevoli?“.
Come sottolineato anche dall’Osservatore Romano, lo spettacolo si presenta come una sorta di “conferenza” in cui Giuda smonta e rimonta le frasi dei Vangeli, offrendo una nuova prospettiva sulla storia di Gesù. Un momento particolarmente affascinante è l’analisi del personaggio di Barabba, visto come l’alter ego di Gesù.
“Noi Giuda” è un’opera che stimola la riflessione, invitando a superare le convenzioni e a inquadrare in una nuova luce una delle figure più controverse della storia sacra. Il successo di questa rappresentazione al Teatro Parioli Costanzo dimostra la potenza del testo di Longoni e il talento di Massimo Ghini.
Lo spettacolo è stato carico di emozioni, non solo per il caloroso accoglimento del pubblico, ma anche per il toccante omaggio al regista Angelo Longoni, scomparso il 19 aprile scorso all’età di 68 anni.
Massimo Ghini, alla fine della rappresentazione, ha ricordato Angelo Longoni con parole piene di commozione, mentre sul proscenio veniva proiettata una sua foto; un tributo che ha colpito profondamente il pubblico e anche la moglie di Longoni, l’attrice Eleonora Ivone, presente in sala.
Claudio Costantino