Teatro Piccolo Eliseo: l’attesa vendetta. Drammatico Massimiliano Bruno

foto di Chiara Calabrò

“Zero”. La recensione della prima del 9 gennaio 2020.
In scena al Teatro Piccolo Eliseo fino al 19 gennaio.

Massimiliano Bruno è tornato a riproporre, al Teatro Piccolo Eliseo, “Zero”, lavoro del 2005 che non invecchia, che sa coinvolgere la platea, ieri come oggi. La regia è sempre quella di Furio Andreotti.

La rappresentazione è portata in scena con una band che suona dal vivo e che vede la partecipazione anche di Massimo Giangrande. Per inciso, Giangrande, nella veste di cantautore, ha pubblicato da poco il suo nuovo disco, “Beauty at closing time” – terzo lavoro discografico da solista – che il pubblico del Piccolo Eliseo ha modo di ascoltare mentre si accomoda in sala. Gli interventi musicali servono ad intervallare le sequenze della rappresentazione.

“Zero” trova ispirazione nel cinema di Tarantino (“Le Iene”, “Pulp Fiction”), come costruzione narrativa. Racconta la storia di cinque ragazzi che, vent’anni dopo, si ritrovano nel loro paese calabrese d’origine, per vendicare i loro genitori uccisi. Una storia di ndrangheta, di prevaricazioni, ma anche di amicizia, di dolore che si è riuscito ad alleviare solo con i propositi di vendetta.

La particolarità dell’atto unico proposto è che tutti i personaggi – i cinque ragazzi (tra cui una donna), il maresciallo dei carabinieri, il boss e suo figlio – sono interpretati da Massimiliano Bruno, che è sempre presente in palcoscenico.

Questo lavoro è più di “one man show”; è un saggio di bravura attoriale che mostra, ancora una volta, l’ecletticità di Bruno che non è solo un bravissimo autore, sceneggiatore, scrittore (che ha pubblicato recentemente il romanzo “Non fate come me”), ma un eccezionale attore anche in ruoli drammatici.

Il racconto dei cinque amici – che si trovano assieme vent’anni dopo per realizzare quello che si erano riproposti da piccoli – è di una liricità straordinaria, di grande intensità, di spessore narrativo ricco di tensione.

I protagonisti, pur avendo vissuto percorsi di vita diversi, ritrovano nel gruppo la forza, la determinazione, il coraggio di attuare quella vendetta che è ragione di vita.

Brunella Brienza

About