Teatro Sala Umberto: Scifoni show su sesso, morale e credo

Santo Piacere, la recensione della prima dell’8 ottobre 2019.
In scena al Teatro Sala Umberto fino al 27 ottobre.

Proviamo a delineare l’identikit dello spettatore tipo delle rappresentazioni di Giovanni Scifoni, che sempre più affollano la platea. Età tra i 30 ed i 40 anni, cattolico praticante che segue la vita della parrocchia. Cattolico non bacchettone, che si interroga, che vorrebbe una chiesa al passo con i tempi e di una nuova morale.

Uno dei temi chiave per i giovani cattolici non bacchettoni è quello del sesso, del piacere, della fedeltà, dei rapporti di coppia, della castità. “Santo Piacere” al Teatro Sala Umberto parla di tutto questo. Con grazia, ironia, dissacrazione.

Nello spettacolo c’è in palcoscenico il crocefisso, l’attore indossa la fascia talare eppure non è blasfemo. Non è solo lo spettacolo teatrale quello che si propone. Va in scena una chiesa nuova, giovane e progressista, che è il cuore pulsante delle parrocchie.

Lo spettacolo è delizioso e molto divertente. C’è la vita in questo racconto, c’è l’incontro tra religioni che è quello della quotidianità. Quello dei grandi temi reinterpretati, ad esempio, dal personaggio del musulmano Mohamed che fa il pizzaiolo. Perché se c’è un nuovo cattolicesimo che scalpita, c’è anche una nuova religione musulmana.

In “Santo Piacere” Scifoni porta in scena pure il tenero personaggio di don Mauro, prete all’antica che forse non è pronto a dare risposte nuove eppure che fa tanta tenerezza per la sua semplicità, per il suo candore, per la sua fede; perché di questo si parla, di sentimenti contrastanti; i giovani cattolici, cresciuti in parrocchia con le favolette di Lupo Alberto, vorrebbero risposte nuove, eppure non rinuncerebbero mai ai don Mauro che li hanno formati. Le risposte nuove sono dentro ciascuno. La chiesa nuova è dentro ciascuno.

Scifoni, in scena entra ed esce dai suoi personaggi, fa ridere tanto, coinvolge la platea Con lui la brava e sensuale danzatrice Anissa Bertacchini a sottolineare l’avvenenza ed il ruolo delle donne.

La regia è di Vincenzo Incenzo che, con maestria, confeziona uno spettacolo a misura di Scifoni, della sua visione del mondo, delle sue esperienze e della sua numerosa e unita famiglia, presente quasi al completo in platea, al debutto romano.

Brunella Brienza

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