Teatro Quirino: Mariangela D’Abbraccio nella Napoli di Pino ed Eduardo

“Napule è… milionaria”. La recensione della prima dell’8 maggio 2018.
In scena al Teatro Quirino fino al 10 maggio 2018

In una serata romana di maggio, tormentata dalle pioggia insistente e dai bus che esplodono, al Teatro Quirino, con “Napule è… milionaria”, giunge in palcoscenico uno spicchio di Napoli vera e verace. Gli spettatori, bagnati, fin nelle ossa, si immergono nel caldo asfissiante dei vicoli partenopei, respirano la brezza marina di via Caracciolo, “vivono” una città che è caratterizzata da una precisa identità. Napoli, come e più di altre realtà, ha una sua cultura, un suo modo di essere che non ha eguali e di cui – giustamente – va fiera.

Mariangella D’Abbraccio  – con il suo spettacolo che unisce teatro, poesia, musica e arte – ha il merito, soprattutto, di farci comprendere come Eduardo (De Filippo) e Pino (Daniele) siano stati culturalmente metabolizzati. La loro non è solo magnifica arte ma le radici, l’aria, le persone.Eduardo e Pino sono Napoli, sono il tratto distintivo di un popolo, di una città, dei vicoli, dell’afa, della brezza.

Le canzoni di Pino Daniele ed il teatro ed i versi di Eduardo De Filippo e di altri autori napoletani del ‘900.. Mariangela è eclettica, tribale, viscerale. Le canzoni di Pino Daniele ed il teatro ed i versi di Eduardo De Filippo e di altri autori napoletani del ‘900. con il trasporto e la carnalità di Pietra Montercorvino, urlando napoletanità in un teatro romano che non ha frontiere, con una platea totalmente conquistata.

In palcoscenico lei – padrona assoluta di casa – ed un’orchestra che la supporta con professionalità ed estro. Regia e immagini che scorrono sullo sfondo, sono di Consuelo Balirari (che firma con Mariangela anche la drammaturgia).

La band si chiama “Musica da ripostiglio” (“perché da camera ci sembrava eccessivo”, dicono i musicisti). Paradossalmente l’ensemble non ha origini  napoletane ma grossetane, però ha grande esperienza di importanti palcoscenici teatrali e giusta carica di ironia.

Chitarra elettrica, chitarra acustica, contrabbasso, batteria, fisarmonica e tastiere, per un sound che (s)travolge Pino, accentuando la sua vena blues e jazz, l’ironia e la passione.

Mariangela affronta testi e canzoni con il suo carisma, facendoli suoi. Pezzi di teatro, versi, canzoni sono mixati, frullati, shakerati e diventano così un tutt’uno; un solo mutamento culturale e sociale.

Claudio Costantino

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