Teatro Sala Umberto: all’essenza del canto di Domenico Modugno

“Mimì”. La recensione della prima nazionale.
In scena al Teatro Sala Umberto il 28 e 29 novembre 2017

Moni Ovadia – nella veste di regista e di “faro” – continua a scandagliare la Sicilia della cultura popolare. Lo ha fatto, ad esempio, con “Il Casellante” ed ora con “Mimì“, spettacolo dedicato a Domenico Modugno,  in scena in prima nazionale il 28 e 29 novembre 2017 al Teatro Sala Umberto di Roma. Modugno è interpretato da uno straordinario Mario Incudine (presente anche in “Il Casellante”, ndr), uno dei protagonisti della musica popolare. I testi sono di Sabrina Petyx.

Incudine, con i suoi musicisti, recita e canta il Mister Volare delle origini, l’epoca delle sue canzoni “siciliane”. Con la contraddizione di un personaggio che, per emergere, dalla Puglia si trasferisce a Milano ma da lì deve proiettarsi artisticamente in Sicilia. Va al Nord per calarsi più a Sud del Sud.

Attraverso racconti e canzoni pulsanti (come “Amara terra mia”, “La donna riccia”, “U pisci spada”, “Cavaddu cecu de la minera”, “Lu sciccareddu m’briacu”), Incudine e la sua formidabile band, mettono a nudo il talento e l’innovazione artistica di Mimì. Man mano, nel corso dello spettacolo i musicisti si spogliano, passando dal cappotto alla cannottiera.

Incudine è un grande artista, un interprete straordinario che sa “indossare” i panni di Modugno, che sono poi i suoi, di una cultura siciliana viva e palpitante. Il protagonista, come il suo personaggio, è istrionico, mattatore e ama coinvolgere la platea.

Lo spettacolo ha avuto un grandissimo successo, con il pubblico che ha tributato lunghissimi e calorosissimi applausi al cantante, al gruppo musicale, al regista ed a tutti coloro che hanno lavorato dietro le scene.

In chiusura la suggestiva rilettura di “Volare”, cantata da Mario Incudine “a nudo”, solo voce senza accompagnamento musicale. Giungendo così all’essenza del canto di Modugno e della sua canzone-simbolo.

Claudio Costantino

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