Brancaccino: storie di violenze e femminicidi

“Amorosi assassini – facciamo finta di niente dai…”. La recensione della prima del 16 marzo.
In scena al Teatro Brancaccino fino al 19 marzo 2017

Nella bella rassegna teatrale “Una stanza tutta per lei” avviata al Teatro Brancaccino, arriva il tema del femminicidio. Tema delicato ma doveroso da affrontare, con i fatti della cronaca che invitano a non abbassare  la guardia. Valeria Perdonò lo affronta con trasporto totale, ispirandosi al saggio di 13 scrittori. Il suo spettacolo ha lo stesso titolo del libro, “Amorosi assassini”.

Si parte dalla storia tragica di Francesca Baleani gettata viva in un cassonetto, come se fosse un sacco di rifiuti, un vuoto a perdere. Valeria quella storia la racconta con totale partecipazione, battendosi forte il petto e il rossore di un teatro che va oltre la finzione sarà visibile quando indosserà i panni scollati di Marilyn Monroe alias Jessica Rabbit del film disneyano “Chi ha incastrato Roger Rabbit”.

Duttile, talentuosa, padrona del palcoscenico. Entrando ed uscendo dai personaggi, coinvolge e catalizza l’attenzione della platea anche cantando, spogliandosi anche in palcoscenico.

È accompagnata al pianoforte dal maestro  Marco Sforza, più che musicista, spalla  comica, perché in questo spettacolo si ride anche.

Quello di Valeria Perdonò è vero e proprio teatro canzone alla Gaber.

Recita, racconta, canta… tratteggia storie di donne con parole fuori dal coro. Emerge anche il maschilismo, quello dei filosofi greci ma anche di molti uomini di oggi che si sentono sul piedistallo. In quest’ottica anche il tema del ruolo della donna nella società.

Perdonò è brava, ha grandissimo talento e padronanza assoluta del palcoscenico. Sa come toccare le corde dell’anima.

Nella sua rappresentazione c’è ovviamente la denuncia, ma c’è anche e soprattutto l’ironia, la passione, il metateatro che permettono di non banalizzare un tema che resta drammaticamente attuale.

Claudio Costantino

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