Brancaccino: thriller teatrale tra incubo e liberazione

“Liberaci dal male”. La recensione della prima del 16 febbraio 2017.
In scena al Teatro Brancaccino fino al 19 febbraio.

Il  teatro si tinge di giallo con la pièce “Liberaci dal male”, in scena in prima nazionale al Brancaccino fino al 19 febbraio 2017.  Nel lavoro teatrale –  scritto da Giampaolo G. Rugo e diretto da Massimiliano Farau – si racconta di una coppia che ha rapito il figlio neonato di un facoltoso imprenditore e ne richiede il riscatto per 5 milioni di euro. Lella (interpretata da Roberta Mattei) è una donna timida e lavora in un centro estetico;  Luca (Davide Tassi) è un uomo brutale, violento e senza scrupoli, tuttofare dell’ingegnere.

A sottolineare l’atmosfera da thriller teatrale  è la colonna sonora vintage, che ricorda proprio le musiche dei film “poliziotteschi” (così sono stati definiti) degli anni ’70.

Tutta la storia è ambientata nell’appartamento della coppia e pone in primo piano la voglia di cambiar vita in Brasile ma anche le mille paure di essere scoperti e di essere arrestati. I pianti del bimbo spingono i due a somministrargli dosi di sonnifero sempre più massicce.

Il finale è imprevedibile  ed è il trionfo dell’amore materno (anche se la protagonista non è la madre).

L’autore dice di essersi ispirato, per la pièce, dal “Padre nostro”, nel passaggio della preghiera in cui si chiede al Padre di “liberarci dal male”. Da lì si è sviluppato un racconto che riguarda uno dei crimini più orrendi, quello del rapimento di un neonato indifeso, strappato dalle cure amorevoli dei genitori.

Insomma, quello proposto al Teatro Brancaccino è un racconto particolare e avvincente, ben costruito,  che – per le atmosfere previste e la vicenda raccontata – si presenta volutamente tenebroso e angosciante.

Claudio Costantino

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