“Io e Mick”. “Sentieri”. Le recensioni delle prime
In scena al Teatro Cometa Off rispettivamente
8-9 dicembre /10-11 dicembre 2016
Francesca Zanni nelle vesti di autrice, regista ed interprete – ha portato in scena al Teatro Cometa Off i primi due capitoli di una trilogia (il terzo spettacolo lo sta completando).
Il suo lo potremmo definire teatro narrazione con musica. Quelli proposti non sono monologhi, non sono reading ma intepretazione di racconti, accompagnati od intervallati da brani musicali (con lei in scena un duo guidato dall cantante e chitarrista Valerio Piccolo).
In scena un ambiente familiare con la poltrona e la lampada. Nel primo spettacolo alle pareti vengono affisse foto dei personaggi ed è presente un gomitolo di lana (la matassa della vita) con il filo che si ingarbuglia o si scioglie.
“Io e Mick” è la storia di un viaggio “spericolato” da Roma a Napoli e di un filo di lana teso tra Italia e America; è anche la storia dell’iniziazione di una ragazza adolescente di 14 anni (la sua prima volta ad un concerto, la scoperta del vero amore e quella del primo bacio, con la complicità dei Rolling Stones); il sottotitolo dello spettacolo è quello di un noto brano del mitico gruppo di Mick Jagger, “You can’t always get wath you want”. Tutto avviene all’insegna della “sincronicità”, di connessioni senza causa e che pure determinano il destino, la vita.
È l’11 luglio 1982 e l’Italia si gioca la finale dei mondiali di calcio contro la Germania. Lo stesso giorno, allo Stadio Comunale di Torino, i Rolling Stones aprono il loro tour italiano. Qualche giorno dopo c’è il loro concerto a Napoli e c’è una ragazzina diretta a quel concerto che, a Capua, incontra e si innamora di un giovane meccanico Michele detto Mick, come Mick Jagger.
Valerio Piccolo è un cantautore e musicista con grandi frequentazioni dei club musicali negli Usa ed il suo ultimo disco “Poetry Notes” è in vendita solo nel mercato statunitense (in Italia si può acquistare la versione digitale). Trent’anni dopo il filo rosso della vita (che si dipana sul palcoscenico) arriva a conclusione con una mamma (l’adolescente del viaggio Roma-Napoli che ora ha 44 anni) e sua figlia di 14 anni a New York al concerto dei Rolling Stones in un giorno speciale, il 12/12/12.
“Non si può ottenere sempre quello che vuoi” cantano i Rolling Stones (ed è suggestiva la versione acustica del brano, curata da Valerio Piccolo, e proposta in chiusura con l’apporto anche di Francesca).
Il secondo capitolo della narrazione teatrale si intitola “Sentieri” parte dalla nota telenovela, dalle bambole Barbie, per raccontare la trama di Beatiful.
La scenografia teatrale è la stessa, ci sono sempre la lampada e la poltrona, ma la novità è data dalle bambole. Con esse, Zanni con l’aiuto di Piccolo mette in scena una sorta di teatro dei pupi sulle soap, davvero scoppiettante ed esilarante con cui si raccontano gli intrecci di “Beatiful”.
Alle storie delle fiction si abbinano altre reali e paradossali, come quella dell’amore del vescovo esorcista Milingo con l’agopunturista coreana Maria Sung. Ancora il viaggio Italia-Usa, ancora le concatenazioni senza una relazione di causa-effetto, ancora le infinite possibilità a cui ci mette davanti la vita.
Claudio Costantino