A Reggio Emilia il laboratorio di comunità “Madre Migrante”

Foto di Luigi Ottani tratta dal volume “Border, il miglio di Gevgelija”. Foto di L. Ottani – testi di R. Biagiarelli

REGGIO EMILIA – Il teatro non è solo intrattenimento ma anche esperienza, trasmissione di valori, riflessione. E’ pure momento di incontro tra culture, di aggregazione, di conoscenza, anche di inserimento socioculturale.

A Reggio Emilia, nella Sala Convegni dell’Hotel San Marcosabato 12 marzo alle 21 e domenica 13 alle ore 16, è in programma la presentazione pubblica del laboratorio di comunità “Madre Migrante” con Roberta Biagiarelli.  E’ costituito da cinque incontri con giovani donne e prevede training teatrale, interviste, racconti per costruire percorsi biografici.

L’esperienza rientra nella rassegna “Funzione Guerriera” a Reggio Emilia, curata da Laura Severini e Fadia Bassmaji, Sinonimia Teatro Cultura Bellezza, con la consulenza artistica di Adele Cacciagrano.

Il laboratorio “Madre Migrante” è condotto dalla Biagiarelli  dal 9 febbraio. Completamente gratuito, è rivolto a donne immigrate e non, di età non inferiore ai 15 anni, con un legame parentale tra loro e prevede cinque incontri di tre ore ciascuno.

Roberta Biagiarelli è artista multidisciplinare, dal 1985 esercita la sua attività di attrice e autrice teatrale professionista. Fonda nel 2002 l’associazione culturale Babelia & C.– progetti culturali per dedicarsi con maggior slancio alla produzione, ricerca ed interpretazione di temi sociali, storici e politici. Di prossima pubblicazione il volume fotografico “Border, il miglio di Gevgelija”, di cui è co-autrice con il fotoreporter Luigi Ottani sull’esperienza diretta fatta l’estate scorsa incontrando profughi sul confine greco-macedone.

Tutta la sua carriera artistica e di operatrice socio culturale ha focalizzato l’attenzione sui temi dei migranti e dello sradicamento dalla terre di origine. Biagiarelli  è coordinatrice e responsabile dal 2008 al 2010 di un progetto pilota di rivitalizzazione socio-culturale nell’area di Srebrenica (BiH). Tra gli ultimi lavori teatrali portati in scena: “L’ Altra Opera”, “Giuseppe Verdi agricoltore e Figlie dell’ epoca”, “storie di (alcune) donne nella grande guerra.

È autrice ed interprete dei monologhi: “A come Srebrenica”, “Reportage Chernobyl”, “Falluja (Trilogia dei Luoghi Scomparsi) e di Resistenti”, “leva militare ‘ 926″. Produce ed interpreta i documentari “Souvenir Srebrenica” (2006), “La neve di giugno” (2007), “La Transumanza della Pace” (2012). La specificità dei temi trattati nel suoi lavori teatrali e il suo radicamento al presente la porta ad aprirsi a collaborazioni con ambiti riguardanti la Cooperazione internazionale, Ong e altri soggetti impegnati nel sociale.

Claudio Costantino

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