Sala Umberto: si ride con il cattivissimo Carlo Buccirosso

Una famiglia… quasi perfetta. La recensione
In scena al Teatro Sala Umberto fino al 13 marzo 1016

La compagnia teatrale di Carlo Buccirosso è una sorta di “Stabile del teatro napoletano”.

C’è un gruppo di valenti attori che lo affiancano, per il quale si ritaglia il ruolo vecchio stampo di “capocomico”. Esperienza esemplare ed encomiabile che diventa formula teatrale di successo.

Nella commedia “Una famiglia… quasi perfetta” –  in scena al Teatro Sala Umberto fino al 13 marzo 2016 – Buccirosso si riserva la parte di  un personaggio cattivissimo, violento, collerico e possessivo. Un macellaio che ha ucciso la moglie 24 anni prima, per gelosia, e che ora – uscito di galera – vuole a tutti i costi il figlio  che, all’epoca, quando aveva 5 anni, era stato dato in adozione ad una coppia di coniugi (lui un mite psicologo, lei una madre volitiva, che sfodera gli artigli per salvaguardare la sua famiglia). Il personaggio della madre adottiva è interpretato da Rosalia Porcaro, primadonna che abbiamo visto spesso in pièce teatrali e fiction.

La particolarità è che il figlio non ha avuto uno sviluppo fisico a causa di un morbo  – ma il padre naturale non lo sa – ed è quindi affetto da nanismo. A interpretarlo è il simpaticissimo Davide Marotta, attore sempre presente negli ultimi lavori teatrali di Buccirosso.

La commedia è ben costruita e molto divertente. Accurata la scenografia di Fratelli Giustiniani sas  che ricostruisce lo studio di un avvocato (il bravo Gino Monteleone), da cui prende le mosse il racconto; poi la casa dello psicologo e del ventinovenne conteso.

Si ride molto per le battute a raffica e le situazioni. In evidenza l’umanità e la simpatia dei personaggi: l’ambiguo avvocato (Monteleone), la sua segretaria  senza cervello ma… raccomandata (Elvira Zingone) e il suo assistente (Giordano Bassetti); i genitori adottivi del figlio conteso (Porcaro e Peppe Miale) e la loro tata straniera (Clotilde De Spirito); la nuova compagna del macellaio, dolce e remissiva (Fiorella Zullo). Parafrasando il titolo della commedia potremmo definirlo un “cast quasi perfetto”, che affianca in modo ottimale il capocomico.

Emerge in particolare un grande Buccirosso, in splendida forma, che riesce a dare molteplici sfaccettature al suo truce personaggio, rivelandone anche i reconditi lati positivi, ovvero il bisogno di amore e la voglia di recuperare il rapporto con il figlio.

Brunella Brienza

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