Sonia Belforte racconta e canta Evita, l’eroina di un’Argentina che non si arrende

“Evita y yo, storia di due Argentine”. La recensione della prima del 15 gennaio 2015.
In scena al Teatro Cometa Off fino al 18 gennaio

Evita ed io, recita il titolo. E ci sono entrambe sul palcoscenico del Cometa Off di “Evita y yo, storia di due Argentine”. C’è la foto di lei, Evita Peron, l’eroina dei descamisados,  degli  ultimi, e c’è l’attrice italo-argentina Sonia Belforte, di famiglia anti-peronista che però ha voglia di comprendere, di capire e resta affascinata dalla figura di Evita che sente vicina, cogliendo anche delle similitudini tra le loro vite.

Il ritratto dell’eroina, che emerge dal recital, è lucido; non nasconde le ambizioni, le “ombre”, gli errori, le contraddizioni,a partire dal nome, Eva Maria, che univa la prima peccatrice dell’umanità e la Madonna. Sonia però sente vicina questa Robin Hood in gonnella che volle levare ai ricchi per dare ai poveri, colloquia con la platea ma anche con la foto di lei.

C’è il racconto e la riflessione, ci sono immagini dell’epoca – montate da Gianfranco Crua e Marco Pejrolo – che scorrono sul velo di tulle e ci sono le canzoni, il tango della sua terra (su basi musicali originali suonate dai musicisti Alejandro Duca, Lautaro Acosta, Miguel Angel Acosta).

Evita, per un male incurabile, morirà a 33 anni e la sparizione della sua salma aprirà la strada al periodo più tragico della storia dell’Argentina, quello della dittatura militare, del soffocamento della libertà e dei desaparecidos.

Belforte è talentuosa, passa con disinvoltura dalla recitazione al canto, accenna passi di tango. La sua voce è profonda (non a caso fa la doppiatrice), il suo canto appassionante.

Nello spettacolo si parla così di Evita ma, in fondo, dell’Argentina, di quella di ieri e quella di oggi  che, messa alle spalle l’oppressione politica, il tracollo economico, aspira al cambiamento e si impegna sull’esempio di Papa Francesco.  Non a caso lo spettacolo si chiude con una bella interpretazione della canzone “Todo Cambia” (portata al successo da Mercedes Sosa), mentre scorrono, suggestivamente, le immagini di ragazzi che corrono verso il futuro.

Brunella Brienza

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