La Napoli di San Gennaro

Il mio cuore nelle tue mani. La recensione
Al Teatro della Cometa fino al 21 aprile 2013

Il mio cuore nelle tue mani” (al Teatro della Cometa fino al 21 aprile): il titolo richiama una delle invocazioni che maggiormente vengono rivolte a San Gennaro dai fedeli: “ ‘O core mio int’e mani tue”.

La commedia pone in evidenza quella maniera, tutta partenopea, di vivere la religiosità. Emerge così la Napoli di San Gennaro dove, con il Santo si esplica un dialogo, un colloquio vero e proprio.

Protagoniste della rappresentazione – scritto da Enrico Maria Lamanna e diretto da Manlio Santanelli – sono due mamme, tutte casa e chiesa (interpretate dalle brave e coinvolgenti Tosca D’Aquino e Gea Martire), che hanno con “San Gennaro” (che campeggia al centro della scena) una “frequentazione” quotidiana.

In scena i banchi di preghiera che poi diventano il tavolo di casa o la cucina a ricordarci quando la scena si svolge nel luogo di culto o tra le mura domestiche. Ma San Gennaro (o “Faccia ‘ngialluta” come lo chiamano con familiarità i fedeli, ricordando l’argento dorato della statua) è sempre presente nelle loro riflessioni a voce alta.

La commedia unisce due monologhi alternati (ma che si incastonano tra di loro) con le due donne che si rivolgono al Santo Patrono di Napoli. Il monologo diventa anche “dialogo” con il rispettivo figlio (con le attrici che fanno anche la parte della prole).

Attraverso i racconti delle donne, emerge l’amore per la famiglia e le apprensioni materne per i figli, l’uno carabiniere, l’altro delinquente. Vivono con apprensione e chiedono al Santo appoggio e la riuscita delle loro ambizioni.

Sono donne sole, senza protezione, senza mariti, che vivono in quartieri difficili. Devono scendere a compromessi per amor di mamma (al cuore non si comanda) ed accettare – o meglio subire – le scelte dei figli.

Sono mamme disposte a tutto per i figli, anche a procurare loro armi e giubbotti antiproiettili. Ma ci sarà un momento in cui le strade dei rispettivi figli si incroceranno. Saranno uno contro l’altro e San Gennaro dovrà così fare la scelta di aiutare, e quindi di accogliere le suppliche dell’una o dell’altra devota.

Claudio Costantino

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