La vita? Una porta ruotante tra diverse prospettive

“Affari di cuore”. La recensione.
In scena al Teatro Quirino fino al 28 marzo 2013.

La vita è come una porta ruotante di un grande albergo. Di quelle che, muovendole, scorrono in un’unica direzione.

Tu spingi e prosegui il cammino; ma può capitare che ci sia chi contro spinga al contrario e ti costringa a fermarti, a dover decidere in quale direzione proseguire.

La scenografia di Alessandro Chiti per la commedia “Affari di cuore” (al Teatro della Cometa fino al 28 marzo 2013)  prevede proprio, al centro del palcoscenico, una grande porta ruotante che i protagonisti spingono alternativamente. Scena minimal, qualche panchetta di legno, cuscini bicolore e… la grande porta della vita.

La commedia di Colette Freedman  è narrativa. E’ costruita sul “pensiero parlante” dei protagonisti. Ogni personaggio più che rivolgersi agli altri, si rivolge alla platea, a cui rivela i suoi pensieri più reconditi.

La storia è quella di un uomo sposato che ama la moglie (un amore abitudinario però profondo) ma che si innamora di un’altra donna, completamente diversa dalla consorte. Si possono amare due donne contemporaneamente?

E’ anche la storia di una moglie che avverte come si vada indebolendo il rapporto di coppia, che vede l’uomo distaccarsi. Ed è poi il racconto di un’altra donna che si trova, suo malgrado, perché innamorata, a vivere lo scomodo ruolo di amante.

La storia (o meglio le tre storie di vita che ruotano sul palco) è costruita dalle diverse prospettive.

Bravi i protagonisti a scavare nel profondo, a far emergere le caratteristiche dei loro personaggi: l’uomo che è sempre più distratto dal lavoro e si trova coinvolto nella nuova storia di lavoro e poi affettiva; la moglie che vive il tran tran familiare, la noia e una relazione che è sempre più tiepida; l’amante che ha rinunciato alla sua “libertà”, al suo vivere per sé.

La porta-metafora non può inevitabilmente ruotare sempre e solo nella stessa direzione. Una scelta va fatta e, inevitabilmente, ha conseguenze su tutti e tre i personaggi (e non solo loro).

Claudio Costantino

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