“Maldamore”, personaggi sull’orlo di una crisi di nervi

“Maldamore”. La recensione
In scena al Teatro Golden fino al 2 dicembre 2012 

Storie di amori e di tradimenti che ruotano attorno ad un divano e ad un letto a due piazze e, più in là, in un angolo della platea, ad un tavolino da bar. Questo il tema di “Maldamore” in scena, con grande successo, al Teatro Golden dal 13 novembre al 2 dicembre 2012. Merito di un testo spassoso, ironico e contemporaneo, della regia firmata da Angelo Longoni, degli attori (Tosca d’Aquino, Ugo Dighero, Stefano Pesce, Michela Andreozzi), volti conosciuti del teatro e della televisione, molto bravi a caratterizzare i loro personaggi, delle musiche firmate da Sergio Cammariere; merito pure dell’allestimento scenico congeniale per questo particolarissimo teatro che, in pratica, non ha palcoscenico e con la platea che circonda lo spazio scenico su tre lati.

Nella pièce si racconta di due coppie che si incontrano per il compleanno della figlia di una delle due. Le mogli, inavvertitamente, ascoltano le confidenze maschili e scoprono così le “divagazioni” extraconiugali dei rispettivi mariti. Da lì prende avvio la “doppia” crisi di coppia, con cambiamenti, pentimenti, sentimenti, tradimenti, in un gioco frizzante di incontri e scontri tra i vari protagonisti.

Nella serata in cui abbiamo assistito alla rappresentazione c’era il tutto esaurito.  Il successo indubbiamente è dovuto per la commedia proposta e per  il cast ma anche per un teatro che investe molto nel comfort del pubblico (l’aperitivo per gli abbonati, l’intrattenimento dei più piccoli in un laboratorio teatrale mentre i genitori assistono allo spettacolo, ecc.).

L’amore ai tempi odierni, le debolezze, le tentazioni, l’aridità sentimentale ma anche il bisogno di certezze e sicurezze.  La passione cercata e negata, il bisogno di sentirsi “vivi”, le fragilità caratteriali, la gelosia…

“Maldamore” è un testo moderno per tematiche antiche, da sempre affrontate in teatro ma, nonostante ciò, sempre vive e attuali. Si ride molto per la varie situazioni e per le caratteristiche dei personaggi «sull’orlo di una crisi di nervi».

Claudio Costantino

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