Carlo Buccirosso, spassosissimo napoletano a Broadway

foto di GILDA VALENZA

“Napoletani a Broadway”. La recensione
In scena al Teatro Sala Umberto fino al 22 gennaio 2012

Il Teatro Sala Umberto saluta il 2011 e dà il benvenuto al nuovo anno con “Napoletani a Broadway” una delle commedie più divertenti e scanzonate scritte, dirette e interpretate da uno scatenatissimo Carlo Buccirosso. Si ride dall’inizio alla fine seguendo le avventure di Vito Pappacena (i cui panni sono rivestiti dallo stesso Buccirosso, nuovamente in scena alla Sala Umberto per il terzo anno consecutivo).

La commedia è suddivisa in due deliziosi atti. Nella prima parte dello spettacolo osserviamo Pappacena alle prese con il duro mestiere dell’attore mentre svolge un provino, a dir poco esilarante, dinanzi al regista Sommella (interpretato da Gianni Parisi) che termina con la classica (deludente) frase “le faremo sapere”. Lo seguiamo poi (quattro anni dopo) nel suo nuovo mestiere di impresario in un’agenzia che ricerca giovani talentuosi che siano rigorosamente napoletani.

Nel secondo atto invece si vola sull’aereo (e anche il pubblico ha la sensazione di salirvi) diretto a Broadway, patria dei musical. Pappacena viene ingaggiato – proprio dallo stesso Sommella – per esibirsi a Broadway con la propria scoppiettante compagnia di partenopei doc.

La “napoletanità” verace, genuina, autentica viene dapprima bocciata poi premiata con una delle avventure più entusiasmanti per un attore: recitare (e magari avere successo) nella Grande Mela. Ma le luci di Broadway non si rivelano poi così luminose anzi Pappacena e i suoi attori si ritrovano in un teatro decadente con crepe sui muri, condutture da cui fuoriesce acqua.

Lo spettacolo è ben costruito: lo spettatore impara a conoscere tutti gli attori e i ballerini che affollano l’agenzia Pappacena. Artisti strampalati presi dalla strada: c’è l’imbianchino Sasà che parla un mix tra rumeno e napoletano (Carmine D’Orsi),c’è Pasquale il barista (Sergio D’Auria) che usa le mani per “sparare”, c’è l’inserviente Gustavo, cantate lirico con problemi di udito (Fabrizio Miano). Sono tutti eccentrici, fuori dalle righe, entrano dalle finestre ed anche dagli scatoloni (è il caso del trasformista Fofò interpretato dal sorprendente Davide Marotta), cantano a squarciagola, improvvisano comici balli, parodiano Marilyn Monroe (la versatile Claudiafederica Petrella), Robert De Niro…  

Una nota di merito va soprattutto a Valentina Stella, nel ruolo della donna di pulizia, Gelsomina, innamorata di Pappacena che dimostra di possedere straordinarie doti canore.

Completano il corposo cast: Graziella Marina, nella parte della madre di Pappacena che ha trasmesso al figlio la propria passione per il teatro, Giordano Bassetti, nel ruolo di Dado, nipote di Sommella (già visto recitare nella soap opera tv “Un posto al sole”), Viviana de Angelis (Nennella giovanissima cantante che accenna più volte ai brani di Gigi D’Alessio) e otto bravissimi ballerini; Enzo Padulano, Elvira Zingone, Bianca Balido, Giuseppe Farruggio, Mario Di Maggio, Sabrina Sadile, Manuela Martino, Davide Scotellaro.

Dal punto di vista scenografico si registra una grande attenzione e cura per il dettaglio; dall’agenzia Pappacena tra scartoffie e locandine appese sulle pareti si passa al fatiscente teatro americano (con autentica acqua che allaga il palco). Irresistibile l’inserimento di musical, canti, balli stile Broadway: si passa da “West Side Story” a “Chicago” (con inclusa parodia di Richard Gere), da “Smooth Crominals” di Michael Jackson, a “Cabaret”, “Singing in the rain”. Immancabili anche delle belle canzoni originali scritte ex novo da Antonio Annona.

La cosa che più si apprezza dello spettacolo, oltre gli innumerevoli sketch e gag, è la critica a quel mondo dello spettacolo affidato a impresari senza scrupolo, che cercano solo di ottenere sovvenzioni a scopi personali. E ancora la critica alla sfera delle raccomandazioni che penalizzano attori giovani ma di talento, ingiustamente scavalcati dai raccomandati di turno. Buccirosso ci ricorda, sempre con il sorriso, che, nel mondo dello spettacolo, dietro paillettes e lustrini ci sono anche bocconi amari da ingoiare, ma i sogni – con ostinazione e tenacia – si riescono a realizzare.

Monica Menna

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